Visione e Postura - OTTICA SANGALETTI -- Optometria - Contattologia - Igiene Visiva -- Bergamo

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Visione e Postura

Professionale
La visione
Operando una selezione di determinate frequenze all’interno dell’intera gamma di frequenze possibili, l’occhio ci mette in relazione con il mondo: la percezione dell’ambiente esterno, quindi, è la risultante della relazione tra gli stimoli e il recettore, dove gli stimoli non partono dagli oggetti, ma dalla selezione operata e legata alla tipologia specifica del recettore.
Per discriminare la tridimensionalità dello spazio (e quindi collocarci congruamente con l’ambiente esterno in continuo divenire) i due occhi devono interagire e coordinarsi e svolgono questa funzione mediante strutture cinestesiche.

Le informazioni visive arrivano a entrambi gli emisferi cerebrali con funzioni diverse dettate dall’organizzazione neurologica centrale. Per fattori dipendenti dalla dominanza corticale del soggetto, l’individuo si trova a delegare a ciascun occhio funzioni specifiche e peculiari, tra loro complementari:
•Un occhio direttore o preferenziale, a prevalente visione maculare: in genere è in corrispondenza con la lateralità corticale del soggetto ed è deputato alla sintesi degli elementi fotonici, quali intensità e lunghezza d’onda (colore) per le successive operazioni di elaborazione (giudizio, paragone, interpretazione e memorizzazione)
•Un occhio di guardia o stereognosico, a prevalente visione retinica periferica: è deputato alla sintesi degli elementi relativi alla percezione, alla localizzazione e al controllo dello spazio e del movimento. Questa organizzazione concede all’informazione la tridimensionalità necessaria a collocare il soggetto nello spazio e ad avvisarlo sulle trasformazioni ambientali.


Il processo risultante, la visione, permette di percepire gli oggetti, discriminarli, localizzarli spazialmente, apprezzarli nella loro tridimensionalità, seguirli nel movimento (sia del soggetto che dell’oggetto), decidere il livello di interesse e centrare l’attenzione: il fine è la decodifica semantica necessaria alla conoscenza, alla motivazione, alla finalità e alla coscienza.
Ormai sappiamo che asimmetrie di tono nella muscolatura oculomotrice genera adattamenti posturali che si proiettano fino all’appoggio plantare a terra.

Gli adattamenti indotti possono essere ben compensati (e quindi asintomatici) o possono generare a loro volta disturbi locali, locoregionali e a distanza.

Fra i disturbi più frequenti indotti troviamo:
Le cefalee unilaterali (emicrania) temporali (orbitarie o retro-orbitarie), occipitali, che poi possono evolvere e diventare generali (cefalee). Si caratterizzano per la presenza, spesso di fenomeni di fotofobia, lacrimazione, visione a tunnel, sensazione vertiginosa ecc.
Ad esse si possono associare cervicalgie alte o basse, dolori al rachide dorsale e persino lombare, dolori periferici monoarticolari, dolori di inserzione o tendiniti.
Vi sono anche disturbi minori, come pesantezza della testa, occipitale e/o cervico-scapolare, sensazione di ebbrezza, maldestrezza (urti frequenti contro oggetti, sensazione di instabilità, bisogno di reggersi per scendere le scale, facilità alle cadute, facilità ad impigliarsi nelle maniglie per errori di metria), rendimento sportivo scadente, facilità a distorsioni o stiramenti ripetuti, paura del vuoto, paura di uscire, paura degli spazi aperti, disagio durante la guida, paura di guidare, paura della velocità, sensazione di andare su un lato durante la guida, facile stancabilità alla guida, scarsa valutazione delle distanze, scarsa valutazione dei rilievi, malessere quando lo spazio visivo è in movimento con conseguente mal d’auto, mal di mare e così via.
Disturbi di ordine generale, come stanchezza e/o faticabilità eccessiva, stanchezza al computer, facilità ad addormentarsi davanti alla televisione, difficoltà di concentrazione e di memorizzazione, calo del rendimento intellettuale, disturbi del carattere nei bambini, ritardo scolare, disgrafie, disortografie, dislessie, sensazione di malessere, di sdoppiamento della personalità, paura della folla.

A livello oculare possiamo trovare bruciore, pizzicore, lacrimazione, secchezza, irritazione, spasmi oculari, sensazione di sabbia negli occhi, visione sfuocata, diplopia, fotofobia, fastidio alla fissazione prolungata, faticabilità eccessiva.
E l’elenco non è senz’altro completo


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